Bellini: la classe parla Italiano

Il Bellini è un cocktail a base di prosecco e polpa di pesca bianca.
Nasce nel 1948 nell'Harry's Bar di Venezia, dal genio di Giuseppe Cipriani, il quale diede questo nome al cocktail perché somigliante nel colore alla toga di un santo in una tela del pittore Giovanni Bellini. Il drink divenne un must del locale, che poteva vantare una clientela del calibro di Ernest Hemingway e Orson Welles, prima di divenire famoso anche nella sede dell'Harry's Bar di New York. Fu solo dopo che un imprenditore francese instaurò dei particolari rapporti commerciali che consentivano il trasporto delle pesche bianche fra Venezia e New York, però, che il Bellini divenne un vero e proprio classico.
Data la diffusione limitata degli ingredienti, ne esistono diverse varianti, quali il Bellini Royale, con lo champagne al posto del prosecco (sebbene molti dicano che i due sapori non siano esattamente fatti per essere abbinati), il Rossini, con le fragole al posto delle pesche, il Mimosa o il Buck's Fizz, con l'arancia al posto delle pesche, il Puccini (con succo di mandarino), il Tiziano (con succo di uva fragola) e il Tintoretto, tipico del veneziano, che al prosecco abbina il melograno.
La ricetta originale prevede l'utilizzo di polpa e succo di pesca bianca di Verona, rigorosamente schiacciata e non frullata, mescolata lentamente al prosecco per non permettere un'eccessiva formazione di schiuma.
Il bicchiere da utilizzare è una flute (o una coppa di champagne dalla bocca larga), da decorare con uno spicchio di pesca.
Per via della sua popolarità fra i baristi e non solo, è uno dei cocktail riconosciuti dall'IBA (International Bartenders Association) e uno dei più famosi drink italiani nel mondo.
Nella foto, il Bellini preparato da me, decorato con una spirale ottenuta dalla buccia della pesca.
Adattissimo alle feste in terrazza ed evergreen degli aperitivi nei lounge bar, il Bellini è uno dei drink che meglio rappresenta lo stile, la cultura e il costume tricolore; senza dubbio uno dei vanti italiani a livello internazionale, simbolo anche della fantasia e della volontà di ripresa dell'Italia del dopoguerra.

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